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venerdì 27 marzo 2009

Quaresima in pillole/5


Vi era in Gerusalemme una piscina, chiamata Betzaetà (che significa “casa della misericordia”), davanti alla quale solitamente si radunavano molti malati, in attesa di un angelo che agitasse l’acqua della piscina. Non bastava l’acqua, c’era bisogno di un angelo che l’agitasse e chi riusciva ad entrare veniva guarito. Tutto ciò era in figura. Ma in quel giorno stava venendo in quella piscina il vero angelo, colui che sa trasformare la tristezza in gioia, la debolezza in forza. C’era in quel luogo un paralitico, malato da trentotto anni (oggi diremmo un malato “cronico”) che stava lì senza che nessuno lo aiutasse, appunto come capita ancora oggi in tanti luoghi di dolore. La disperazione ormai lo divorava al punto che si era rassegnato alla malattia. L’indifferenza degli altri gli aveva tolto ogni speranza. Gesù, invece, si ferma accanto a lui e gli parla. Man mano che Gesù parla costui sente rinascere la speranza, sente riaprirsi il cuore. Confida a Gesù l’amarezza causata da anni di delusioni: nessuno l’ha mai aiutato a immergersi nella piscina quando l’acqua si agitava. Quando si è soli è più difficile guarire, come ben sanno i tanti malati lasciati soli. Con Gesù (e con i suoi discepoli) è arrivato l’angelo (gli angeli) che muove il cuore e le membra di quell’uomo: «Alzati, prendi il tuo giaciglio e cammina» (Gv. 5,8).

giovedì 26 marzo 2009

Inziano le Quarantore


«L'adorazione eucaristica è prova di quell'autentico rinnovamento che il Concilio si è posto come fine, e ne sono il punto centrale. La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del culto eucaristico. Gesù ci aspetta in questo Sacramento d'amore. Non risparmiamo il nostro tempo per andarlo a incontrare nell'adorazione, nella contemplazione piena di fede e pronta a riparare le grandi colpe e i delitti del mondo. Non cessi mai la nostra adorazione! ».

Giovanni Paolo II , Dominicae Cenae

mercoledì 25 marzo 2009

L'annunciazione

Leonardo Da Vinci, L'annunciazione

Maria è una ragazza come tutte e vive la vita ordinaria del suo villaggio. Eppure su di lei si era posato lo sguardo del Signore; fin dal concepimento fu scelta per essere la madre di Gesù. Un giorno l’angelo entrò a casa sua e lei ascoltò le sue parole. Si turbò, come accadde anche a Zaccaria.

La Parola di Dio, infatti, non lascia mai indifferenti quando la si ascolta. Ma a differenza di quel sacerdote, Maria, pur cosciente della sua debolezza, dice il suo “sì” al Vangelo.
Da quel giorno la storia del mondo è cambiata; sono passati duemila anni da quando “la Parola si è fatta carne”. Maria, con il suo “sì” è divenuta la prima dei credenti, la prima che ha accolto con il cuore la Parola di Dio, al punto che è diventata carne della sua carne. Ella sta davanti a noi e continua ad insegnarci la via della fede. Assieme a lei anche noi possiamo dire: «Ecco la serva del Signore, avvenga a me secondo la tua parola» (Lc. 1,38)

venerdì 20 marzo 2009

Quaresima in pillole/4


Nelle indicazioni che Gesù continua a dare ai discepoli emerge una logica del tutto nuova rispetto alla mentalità dei maestri della società ebraica. Gesù intende far passare il messaggio che il cristiano non può accontentarsi di riconoscere il valore dell’amore solo a chi se lo merita e di lasciare il nemico in balìa delle sue presunzioni più sfrenate. Chi sceglie questa via non fa altro che camminare in direzione opposta alla proposta di Gesù che insiste nell’atteggiamento gratuito di amare anche i nemici. L’amore è una prerogativa su cui il cristiano è invitato a fondare ogni tipo di relazione.

giovedì 19 marzo 2009

San Giuseppe

La festività di S. Giuseppe è una ricorrenza che valorizza la figura paterna. L’evangelista Matteo presenta la famiglia di Gesù: Giacobbe il nonno, Giuseppe il padre, Maria la madre, lo Spirito Santo l’inviato di Dio che si unisce a Maria per generare il Messia. Non è stato semplice per Giuseppe accogliere la nuova situazione familiare, costituita ancora prima del matrimonio. La sua cura verso la sua futura famiglia è già in corso, ha deciso di non ripudiare Maria per custodirla. Giuseppe è subito premiato, riceve in sogno la risposta che svela il mistero del concepimento di Maria, umanamente inspiegabile. E finalmente il bel quadretto familiare è completo, Giuseppe ha il ruolo centrale di custodire e accompagnare la sua nuova famiglia.
La figura di Giuseppe è il modello a cui ogni papà può riferirsi per assolvere il compito delicato della paternità all’interno della famiglia. Nell’attuale società, l’identità paterna ha bisogno di essere recuperata e rispettata, è un dovere prioritario riconoscere il compito fondamentale di genitore e ridare unità alla vita familiare spesso sempre più frammentata o divisa.

martedì 17 marzo 2009

Festa del Papà

Giovedì 19 marzo
  • ore 16,00 Preghiera dei bambini e delle mamme per tutti i papà
  • ore 20,00 S.Messa

domenica 15 marzo 2009

Rogo della Vecchia


Giovedì 19 marzo 2009

ore 20,30 ritrovo presso la Casa Albergo e processo alla vecchia; seguirà il corteo verso l'Oratorio dove si svolgerà il rogo.

sabato 14 marzo 2009

XXIV Giornata Mondiale della Gioventù

Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente
(1 Tm 4,10)


Cari amici
,
a Sydney la nostra attenzione si è concentrata su ciò che lo Spirito Santo dice oggi ai credenti, ed in particolare a voi, cari giovani. Vi ho esortato a lasciarvi plasmare da Lui per essere messaggeri dell’amore divino, capaci di costruire un futuro di speranza per tutta l’umanità. La questione della speranza è, in verità, al centro della nostra vita di esseri umani e della nostra missione di cristiani, soprattutto nell’epoca contemporanea. Avvertiamo tutti il bisogno di speranza, ma non di una speranza qualsiasi, bensì di una speranza salda ed affidabile. La giovinezza in particolare è tempo di speranze, perché guarda al futuro con varie aspettative. Quando si è giovani si nutrono ideali, sogni e progetti; la giovinezza è il tempo in cui maturano scelte decisive per il resto della vita.
Brescia, sabato 4 aprile
  • Ore 20:00 Accoglienza presso il piazzale del Castello.
  • Ore 20:30 Momento di introduzione, riflessione e preghiera.
  • Ore 21:00 Discesa lungo via Avogadro, piazzale Arnaldo, via Trieste, via Alberto Mario, piazzale Tebaldo Brusato, via Carlo Cattaneo, via Card. Querini, P.zza Paolo VI.
  • Ore 21:30 In P.zza Paolo VI: preghiera con adolescenti e giovani presieduta dal Vescovo Luciano.

venerdì 13 marzo 2009

Quaresima in pillole/3


Gesù, dopo averci donato il “Padre nostro”, torna ad insistere sulla efficacia della preghiera. Ed è molto esplicito: «Chiedete e vi sarà dato» (Mt. 7,7), ossia non bisogna avere dubbi circa l’esaudimento della preghiera. Del resto, come può un padre essere sordo all’invocazione dei figli? E Gesù insiste per allontanare dalla mente dei discepoli ogni minima incertezza: «Chiunque chiede ottiene e chi cerca trova» (Mt. 7,8). Questa convinzione però non si basa sulla qualità della nostra preghiera (ovviamente necessaria), bensì nella bontà e nella misericordia senza limiti di Dio. Gesù continua a presentare Dio come un padre affettuoso che, ovviamente, non può che dare cose buone ai suoi figli: se i padri della terra non danno pietre al posto del pane, quanto più il Padre celeste - davvero buono! - curerà e proteggerà i suoi figli! Il brano si chiude con una norma - chiamata “regola d’oro” - presente anche in altre tradizioni religiose: «Tutto quanto volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro» (Mt. 7,12). Queste parole, vissute da Gesù, acquistano la novità di un amore che non ha nessun limite: egli ci ha donato il suo amore senza pretendere alcun contraccambio da parte nostra.

martedì 10 marzo 2009

Donazione AVIS



Domenica 14 marzo
dalle ore 8,00 alle ore 10,00
si svolgerà la
donazione del sangue
presso la scuola materna.

venerdì 6 marzo 2009

Quaresima in pillole/2


Sviluppare una riflessione sul tema della preghiera con le parole del “Padre nostro” significa moltiplicare il dialogo con Dio. La preghiera è il motore che accende il cuore dell’uomo ad entrare in relazione con il Padre che è sempre disponibile, attende solo un cenno, uno sguardo dalla sua creatura. Per questa ragione non è necessario prepararsi un discorso, perché l’intesa avviene senza troppe parole, bastano solo quelle giuste…è questione di feeling. «Io lo guardo e Lui mi guarda, Lui mi guarda ed io lo guardo». E così Gesù ci consiglia la modalità su come dialogare con il Padre. Pregare il “Padre nostro” diventa il linguaggio universale di chi riconosce la paternità di Dio, nella consapevolezza che si prende cura delle sue creature ventiquattro ore su ventiquattro e nella fiducia alla Provvidenza che riveste le nostre giornate con i colori dell’arcobaleno.

mercoledì 4 marzo 2009

Scuola della Parola per giovani


Il giovedì alle 20.30 il vescovo Luciano aspetta i giovani in cattedrale per guidarli nella catechesi e nella preghiera:
  • 12 marzo - il travaglio dell’attesa (Rom 8,14-30)
  • 19 marzo - il canto della gratitudine (Col 3,8-17)
  • 2 aprile - la forza della vicinanza (2Tim 4,6-18)